Che benefici hanno i Finocchi?

Lo sapevi che…

 

Descrizione

Pianta erbacea biennale o perenne, alta fino a 2 metri. Il fusto è eretto, cilindrico, ramificato, striato, un po’ glauco.

Le foglie, divise in numerose lacinie filiformi, abbracciano il fusto con una larga guaina. La radice è fittonante e bifida nella parte distale.
I fiori ermafroditi sono piccoli, gialli e riuniti in ombrelle terminali composte di 10-30 raggi. I sepali sono assenti, la corolla è formata da 5 petali oblunghi, interi, accartocciati. Fiorisce in estate. Il frutto è un diachenio glabro, con mericarpi saldati provvisti di cinque coste, di color verde pallido, oblunghi o leggermente arcuati, molto aromatici(6) per la presenza di un’essenza contenuta in sei tasche secretrici(vitte).Tutte le parti della pianta hanno aroma intenso e sapore piccante.

Del finocchio si conoscono diverse varietà: il dulce o romano, coltivato per i frutti da cui si ricava l’essenza e coltivato come verdura per le grosse guaine fogliari carnose; il capillaceum (finocchio selvatico), perenne presente nella penisola e nelle isole d’Istria (incolti erbosi, scarpate, bordi delle vie); le forme annue sativum, coltivato per gli acheni aromatici; la varietà piperitum a distribuzione mediterranea perenne con frutti e sapore acre e sgradevole

Areale

Il finocchio si ritiene originario dell’Asia minore, ma era diffuso in tutta l’area mediterranea: infatti era conosciuto dagli egizi, dai greci e dagli arabi. Oggi le maggiori aree di produzione sono rappresentate da India, Egitto, Pakistan, Cina, Indonesia e Argentina.

Coltura, raccolta e rese

La coltura, che dura due anni, si impianta in febbraio- marzo, per semina diretta con “semi” di produzione recente, altrimenti possono rilevarsi fenomeni di dormienza che intervengono ad impedire la germinazione.

La semina, tra i 4 ed i 6 kg/ha, di norma, è eseguita a file distanziate 50 cm.

Concimazioni:il finocchio reagisce positivamente alla ricchezza di fosforo del terreno; di conseguenza è opportuno somministrare, alla semina, laute concimazioni fosfatiche (100-150 kg/ha), mentre per il potassio sono sufficienti apporti più modesti. Per quanto riguarda l’azoto è bene non eccedere; di norma 50-60 kg/ha dopo l’emergenza della coltura, seguiti da un’altra dose simile nella primavera del secondo anno, possono essere sufficienti a soddisfare le esigenze della pianta.

La coltura è poco esigente per quanto riguarda l ‘acqua.

Quando la coltura è destinata alla produzione delle foglie, si interviene con lo sfalcio all’inizio dell’estate, prima dell’emissione dell’infiorescenza. In questo caso è possibile eseguire anche una seconda falciatura a fine estate.
La raccolta dei frutti si effettua invece, meccanicamente, in settembre del secondo anno, quando quelli dell’ombrella centrale hanno assunto un colore giallo-chiaro. Dopo la raccolta i frutti vengono puliti dalla infiorescenza, e poi essiccati ad una temperatura non superiore a 40°C.
La resa in foglie è di 8-10 t/ha di materiale fresco che essiccato si riduce a 1,5-2,5 t/ha.
La produzione di frutti, in una buona coltura, può variare da l a 1,5 t/ha
I frutti forniscono una resa in olio essenziale del 4-5% rispetto al peso secco.
La resa in olio della pianta secca, esclusi i frutti, è dello 0,4-0,5%.
La qualità dell’essenza risulta migliore nelle stazioni di coltivazione poste a quote elevate (800 m s.l.m.) rispetto a quelle di altitudine inferiore.

Droga

E’ costituita dai frutti essiccati destinati alla estrazione dell’olio essenziale, che è dislocato per circa il 60% nei frutti ed il rimanente nei raggi delle ombrelle e nelle altre parti verdi della pianta; L ‘essenza, di colore verdognolo, è costituita per circa il 70% da anetolo e per la parte restante da diverse altre sostanze. Fino ad ora ne sono state individuate oltre 30; quelle più rappresentate sono il fencone,il metilcavicolo, l’estragolo, il pinene, oltre al mircene, limonene e fellandrene. Se l’olio essenziale è conservato per periodi troppo lunghi (2 anni) dall’anetolo prendono origine prodotti di autossidazione( che possono essere utilizzati per valutare l’età dell’olio) oppure altri con proprietà estrogenica. Molto importante è rispettare scrupolosamente le dosi prescritte poiché l’anetolo in dosi elevate provoca convulsioni.

Usi

In dietetica: i frutti si usano in liquoreria, in pasticceria e come aromatizzanti di salumi ed antipasti; fusti e guaine fogliari si consumano in insalata o per dare aroma a brodi e arrosti.

I finocchi, oltre ad essere ricchi di vitamine e sali minerali sono ricchi di princìpi attivi che li rendono particolarmente utili per: gottaastenia, inappetenza, reumatismi, flatulenza, vomito, vista debole.

Essendo ricco di flavonoidi o fitoestrogeni, sostanze estrogeniche naturali, il finocchio ha un effetto equilibrante sui livelli ormonali femminili, può favorire la regolarizzazione del ciclo mestruale, la secrezione lattea e prevenire il tumore al seno. Agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione regolarizzando e migliorando la funzione epatica. Agisce inoltre sul sistema nervoso prevenendo e/o alleviando gli spasmi muscolari.

I frutti del finocchio, impropriamente chiamati semi, contengono oli volatili in quantità oscillanti tra lo 0,8 ed il 4%. Tra questi, i principali costituenti sono un olio essenziale dolce, l’anetolo, ed una sostanza amara, il fenicone. Ad essi è da attribuire la ben nota azione stimolante sulla motilità dello stomaco e dell’intestino (carminativa), che rende i semi del finocchio particolarmente utili in presenza di meteorismo e flatulenza. Agli stessi oli essenziali è da attribuirsi anche l’aumento, per fenomeno riflesso, della secrezione salivare.

 

In erboristeria e fitofarmacia il finocchio è indicato contro dispepsiepesantezza di stomaco, flatulenza, meteorismo, colite, atonia digestivatosse infiammazione delle vie aree. Ha anche attività estrogenica, antifermentativa, espettorante,ed è utile contro problemi mestruali.

Fonte: my-personaltrainer

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